di Mirella Izzo
sito ispirato alla cultura "Two Spirits" delle società dei popoli nativi nordamericani
e di rielaborazione moderna della soggettività culturale e artistica Transgender

 

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FOTOALBUM 2003

Il 2003 è un anno davvero vissuto intensamente: tutto sommato positivo, ma alla fine dell'anno muoio di aneurisma all'aorta. Ok in realtà sopravvivo ma quel che non si dice di queste chirurgie sperimentali dove ti fermano il cuore per 4 ore e ti levano metà sangue, è che sebbene tutto faccia sembrare che si sia sopravvissuti, qualcosa muore dentro. E non rinasce più. Devi abituarti a vivere con un potenziale di vita ridotto. Se poi - come spesso accade - vi sono complicazioni di natura neurologica, cosa che non mi è stata risparmiata, le cose peggiorano ancora. Fattostà che i mesi precedenti la scoperta casuale dell'aneurisma, sono stati mesi intensissimi. Lavoravo tutta la settimana, facevo il mio volontariato come presidente di Crisalide e in più al venerdì e sabato sera andavamo, io e "Lady X" a lavorare in un locale. Tornavamo a casa che spesso ero io a "tirarla" su per le scale... Nessun segno, nessun sintomo che presagisse quello che già era presente in me chissà da quanti mesi.

Le prime foto rappresentano un paio di "feticci" che hanno accompagnato lunga parte della mia vita femminile: le minigonne e le "succulente", più note come "Piante Grasse". Due amori che ho dovuto abbandonare recentemente, specie quello delle piante grasse, non avendo la mia casa neppure uno straccio di poggiolo ed essendo orientata a "nord". Per le minigonne, ogni tanto ancora le metto, mentre prima era quasi una regola.

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Credo che queste due foto rappresentino bene il mio apparente benessere ed una femminilità raggiunta finalmente per me stessa soddisfacente. Iniziavo finalmente a piacermi.

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Io ho una sorella. Per i primi due anni della mia transizione mi ha "rinnegata" ma poi ha repentinamente cambiato idea e da quel giorno siamo sorelle al 100%. Non ci frequentiamo molto ma non è mai successo una sola volta che si "confondesse" o che mi desse adito di pensare che mi percepisse ancora al maschile. Mia sorella, Raffaella, ha anche un bellissimo bimbo, mio nipote, di cui ovviamente non rivelo né nome né viso.
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Ancora piante grasse e "petto in fuori"....
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Una cena in ristorante. Nella foto, insieme a me, Sara
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A Roma il "gotha" del transgender italiano in occasione della presentazione da parte di Titti De Simone dei progetti di legge per la "piccola soluzione". Da sx a dx: Helena Velena (Transgender International), Leila Daianis (Libellula), Marcella Di Folco (MIT), io e poi l'avvocato Coco e l'amica romana Isabelle.

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Tutto sembrava ok quest'anno. Un occasionale passaggio a Genova di una coppia di miei amici che vive a Trento diventa l'occasione per una vacanza "altoatesina". Nel giro di poche ore decidiamo, io e "Lady X" di partire perché l'invito corrispondeva perfettamente al nostro periodo di ferie... Le foto seguenti sono tutte state scattate in Alto Adige
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E a ottobre arriva la notizia. Dovevo operarmi di banali calcoli alla colecisti. Tutto era pronto, ma io volevo controllare bene il cuore perché da sempre avevo una leggera dilatazione del bulbo aortico che non si era negli anni mai mossa. Feci quindi un'ecocardio doppler di controllo e.... zac... arriva la diagnosi: aneurisma e insufficienza valvolare aortica medio grave. Eppure stavo benissimo. Ma da quel momento la sensazione era di vivere con una bomba ad orologeria in petto. Fu così che dopo qualche peripezia decisi di operarmi dal prof. Zanetti a Monza. Le foto che seguono sono tutte del post operatorio (l'intervento è stato eseguito il 3 dicembre 2003). Una di queste è un autoscatto che fotografa i "segni" dell'intervento a circa 20 giorni di distanza.
Ho anche scattato alcune foto con medichesse, infermiere e addette che mi sono state più vicine nel mese di degenza. Altre foto invece ritraggono amici che mi sono venuti a trovare. A guardare queste foto non sembra abbia io subito un intervento così pesante. Il corpo e anche la psiche, reagiscono un po' a distanza, esattamente come avviene per i forti "choc".

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Mi dimettono dall'ospedale il 31 dicembre.. e questa è l'accoglienza che trovo appena arrivata a casa. Mi sono commossa. Gli amici più cari c'erano tutti e quella presenza per me era fondamentale. Sarebbe stato così deprimente tornare a casa e ritrovarmi sola. Ricordo di avere lasciato gli addobbi per molte settimane, a ricordo di quei momenti.

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La messa in scena. Io non ero certo in grado di uscire quella stessa sera. Lady X era con me e questo mi bastava. Insieme però abbiamo voluto far finta di prepararci per una "serata di gala"... Poi ci siamo rimesse comode e ho passato una capodanno commovente. Grazie Lady X di non essere mancata quella importantissima sera!
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Il giorno dopo però, con tutte le cautele, l'abbiamo passato in casa dei miei genitori. Questa foto è l'unica che ricorda quel momento
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